La guerra al coronavirus sembra essere arrivata a una svolta importante: dal 15 ottobre il green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato. Ciò significa che anche badanti, colf e baby sitter dovranno essere in possesso della certificazione verde per poter assistere anziani, malati e bambini.
Nonostante la categoria dei collaboratori domestici conti quasi due milioni di lavoratori, da quando sono arrivate le prime forniture di vaccini non è mai stato aperto un corridoio privilegiato per coloro che sono costantemente a contatto con le fasce più fragili e delicate della popolazione, con le quali spesso è difficile mantenere adeguati spazi e distanze, per ovvi motivi.
Chi non si è ancora sottoposto alla vaccinazione, ma è interessato a riceverla, può consultare le piattaforme delle diverse USL regionali per ottenere le informazioni necessarie per poter effettuare la prenotazione online, telefonicamente, oppure tramite sportelli CUP, o in alternativa recandosi direttamente ai punti vaccinali che somministrano il vaccino.
Ma, nella pratica, come si ottiene il green pass? La certificazione verde può essere recuperata in diversi modi:
-scaricando l'app IO
È l'applicazione per i servizi pubblici, disponibile per smartphone e tablet, alla quale si può accedere con credenziali SPID (l'identità digitale) oppure con CIE (la carta d'identità elettronica).
-collegandosi al sito del governo
In questo sito è possibile ottenere il green pass inserendo i dati della propria tessera sanitaria e il codice AUTHCODE, ricevuto per sms o per mail, dopo la somministrazione del vaccino.
-in farmacia o dal medico
Chi non ha la possibilità di ottenere il green pass tramite apposito può rivolgersi, esibendo codice fiscale e tessera sanitaria, al proprio medico curante o al personale delle farmacie, che gli forniranno la certificazione verde in formato cartaceo e/o digitale.
E chi non vuole (o non può) ricevere il vaccino? Coloro che non hanno intenzione di sottoporsi alla vaccinazione potranno ottenere il green pass tramite tampone molecolare ogni 72 ore.